Refoto: il nostro fragile e misterioso mondo

Refoto: il nostro fragile e misterioso mondo

L’associazione reggiana propone una serie di mostre che declinano il tema di Fotografia Europea secondo idee e tecniche diverse: dal bianco e nero di “Mirabilia. Dalla distruzione delle certezze” alla sensibilità di “Handle with Care”, alle varie personali. 

La fotografia è un mondo: vario, fragile, misterioso. L’immagine non ci dà certezze chiare e distinte, ma ci spinge a interrogarci, a metterci in gioco, a guardare oltre. Considerazioni che nascono osservando la proposta che la storica associazione Refoto, una delle realtà culturali più vive della città, ha portato per questa edizione del Circuito Off di cui, fin dalla prima edizione del 2006, è uno delle più attive protagoniste.

In “Handle with Care” (Galleria Santa Maria) i partecipanti al “Laboratorio Concettuale” dell’associazione (Amanda Cavaletti, Letizia Ferrarini, Alessio Giovannini, Federico Stagi, Francesca Valli) hanno inteso esplorare questo nostro tempo sotto il segno della fragilità: il “maneggiare con cura” del titolo si riferisce sia a quello che rischia di frantumarsi, ma anche all’attenzione necessaria a preservare cose e persone, a rendersi conto dell’altro, dei suoi limiti, ma anche delle sue possibilità.

Il “Laboratorio Bianco e Nero Analogico” (Alice Borciani, Sandro Bruno, Stefano Maccari, Andrea Tosi, Oscar Turci, Ilaria Zannoni Montanari), invece, in “Mirabilia. Dalla distruzione delle certezze” (sempre alla Galleria Santa Maria) affida a immagini enigmatiche, di grande fascino e mistero una riflessione su una contemporaneità “senza bussola” che obbliga a fare a meno di tutto ciò che è stabile, noto, rassicurante e invita al rischio dello stupore e del cambiamento.

Un’attitudine alla scoperta di cui si sente l’influsso anche in “Tradizione e Innovazione come identità”, collettiva (Cristina Mantovi, Francesco Faedda, Matteo Curti, Sergio Boselli) alla Tenuta La Piccola (Montecchio Emilia) così come nelle personali di Ilaria Imperiali (“Scartamento 1435: nessuna direzione” al Mascotte Cafè di Reggio Emilia), Emanuele Ghisi (“Le mie ceneri” alla Galleria Santa Maria), Anselmo Croci (“Abissi” a Living Arredamenti di via Guasco) e Edolo Roversi (“Anziani e tecnologia” alla Residenza Sanitaria Riabilitativa di Albinea).