Le immagini di Stefano Graziani non possono essere semplicemente racchiuse in uno o più generi perché sono visioni selezionate da cui emergono racconti che ci accompagnano ogni volta verso profonde riflessioni sulla condizione umana, sul mito, sulla natura, sulla notte, sulla magia, sui linguaggi perduti, sulla memoria.
Nel lavoro presentato a NEUTRO, Fotografie senza testo, Graziani estrae l’immagine dal suo contesto informativo e ne sottrae un’utilità originaria, trasformando il documento fotografico in un potente strumento di stimolo dell’immaginazione e, grazie a questo, di rigenerazione poetica.

“Con una conoscenza abbastanza imprecisa o perlomeno settoriale della storia della fotografia, negli ultimi anni mi sono interessato ai generi, ovvero i cliché che ci permettono di riconoscere o distinguere una fotografia rispetto ad un’altra come una fotografia di paesaggio, di ritratto, di natura morta. Includo tra questi i cosiddetti generi minori della rappresentazione e quelli specificamente fotografici – industriale, di strada, reportage; tutte categorie che spaventano non poco. Queste mi interessano in quanto specifiche potenziali fotografie e visioni possibili. L’invenzione dei generi non è che il primo tentativo (riuscito) di istituzionalizzare l’arte. Si può dire molto probabilmente, ed almeno per me frutto della visione apocalittica di Lewis Baltz, che il momento più prolifico e de-istituzionalizzante per la fotografia negli anni ’70 sia irrimediabilmente passato. Procediamo a tentoni per aggiungere nuove visioni al mondo che già conosciamo, che abbiamo già visto e che irrimediabilmente stiamo perdendo. Non resta che continuare a guardare (pensare) con una certa attenzione a ciò che potrebbe succedere in un futuro più o meno prossimo. Mi interessa fare a meno dei generi in quanto agenti imbalsamatori e credo che alcune fotografie e alcune serie di fotografie possano non fare parte o aderire ad alcun cliché in quanto estranee a qualsivoglia categoria o restrizione di senso.”
– Stefano Graziani.

 

NEUTRO
Stefano Graziani – Fotografie senza testo
28.04 – 31.08.2023

La mostra è visitabile 24/7 all’interno del passaggio pedonale in via Emilia Santo Stefano 4 (galleria BNL).

Stefano Graziani (1971)
lavora a cavallo tra fotografia, arte e architettura, contribuendo con una voce non convenzionale al contesto artistico contemporaneo.
Collabora con celebri riviste tra cui Domus, A+U (Giappone), Abitare/Rizzoli (Maddalena Effect, editore Studio Boeri) e con diversi studi di architettura tra i quali Baukuh, Christ&Gantenbein, Office KGDVS, PioveneFabi, Studio Mumbai, 51N4E; è inoltre co-fondatore delle riviste San Rocco e Genda e parallelamente persegue con successo la carriera artistica di fotografo.
Un aspetto rilevante del lavoro di Graziani è la tecnica fotografica che egli predilige, basata sull’utilizzo del metodo analogico, aspetto che sottolinea ancor di più l’importanza della riflessione e meditazione nella ricerca dell’artista.
Le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero e sono entrate a far parte di collezioni private e pubbliche tra cui Fondazione Prada a Milano, il Maxxi di Roma, CCA di Montreal, Iccd di Roma, Fondazione Fotografia di Modena. Nel 2017 ha curato Trough your Eyes, introduzione ai lavori di Go Hasegawa e Kersten Geers David Van Severen, mostra a cura di Giovanna Borasi, CCA, Montreal.
Attualmente insegna fotografia all’Università IUAV di Venezia, alla Naba di Milano e all’ISIA di Urbino.

Orario apertura

Lunedì

00:00 - 24:00

Martedì

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Mercoledì

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Giovedì

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Venerdì

00:00 - 24:00

Sabato

00:00 - 24:00

Domenica

00:00 - 24:00

Dal 28.04.2023 al 31.08.2023

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

NEUTRO, via Emilia Santo Stefano 4

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