La minuzia, a volte, è considerata di poca importanza. Un’inezia.
I piccoli gesti e le parti del corpo, però, parlano. Ci annunciano e ci legano. Sono noi.
Anche l’occhio, il suo sguardo e il sorriso, che vi traspare, definiscono un’identità, un modo di essere, una propria relatività.
Appena questi piccoli gesti, le parti del corpo, l’occhio, lo sguardo e il sorriso, che vi traspare, si incrociano e si mescolano ad altri, la propria identità relativa diventa comunità.
La comunità siamo noi stessi e, visto che non siamo eremiti, siamo anche qualcosa in più di noi stessi.
Ci si completa a vicenda e non si è più scindibili.
E’una trasformazione che rende la propria identità relativa non del tutto individuale.
Identità complesse create con minuzia.