Invisible City

I modi di fruizione degli spazi della città sono stati messi a dura prova durante la recente pandemia: quelli che erano gli spazi ad uso pubblico all’interno delle architetture sono divenuti controllati e invalicabili, mentre la permanenza in solitudine negli spazi aperti ha favorito uno sguardo particolare sugli ambienti naturali, sul mondo animale e vegetale.

Gli spazi fisici concepiti, disegnati e realizzati per essere utilizzati in un certo modo sono, di fatto, stati impiegati, trasformati, ridisegnati secondo modalità inattese, inusuali o innovative, a conferma che uno spazio ben progettato può essere adattato a diverse funzioni senza perdere in qualità di percezione.

L’ottimo lavoro fotografico di Giuliano Ferrari contribuisce, in questa ottica, alla comprensione degli spazi interni ad uso pubblico e delle loro potenzialità per una città di domani, più versatile, bella, innovativa. Osservare, attraverso le immagini fotografiche, la città di Reggio Emilia nei suoi spazi interni vuoti consente di leggerla come un corpo vivo, dai palazzi storici a quelli inusuali da riscoprire, percepiti durante la pandemia come presenze “sicure” perché privi di persone ma capaci di trasformarsi per accogliere una nuova dimensione di vita.

La città del passato può divenire agevolmente la città del futuro, se sappiamo valorizzare gli spazi che la compongono.

Andrea Rinaldi

Presidente ordine degli architetti di Reggio Emilia

 

Giuliano Ferrari nasce a Reggio Emilia nel 1962

Dal 1985 è fotografo professionista e dal 1987 fotogiornalista iscritto all’albo.

Ha realizzato, per molti anni, reportage per la stampa locale e nazionale, preferendo inizialmente la fotografia in bianco e nero esprimendosi secondo la tradizione della fotografia neorealista italiana e, soprattutto, del delicato realismo umanista francese.

Al lavoro quotidiano affianca un’attività di ricerca personale dedicata in prevalenza al territorio ed alla gente d’Emilia, da cui sono nate diverse pubblicazioni ed esposizioni. Nel passaggio alla fotografia digitale sperimenta una visione meno documentaria e più fantastica del reale. Tiene corsi di fotografia, prevalentemente sul reportage e sulle dinamiche della fotografia di racconto.

Nel 1994 pubblica il suo primo libro”Biciclette”, dedicato alla città di Reggio Emilia e, l’anno dopo, pubblica “I giorni de Grande Fiume”, dedicato ai comuni rivieraschi reggiani durante l’alluvione del Po del 1994. Nel 1996 realizza un reportage dedicato ad un ammalato di tumore esplorando il rapporto tra uomo e malattia, raccolto nel libro “Caro Guido”; Lo stesso anno riceve l’incarico di documentare il museo civico di Reggio Emilia “Lazzaro Spallanzani” per una mostra e pubblicazione dal titolo “Metti un fotografo al museo”. Nel 1998 realizza il suo secondo libro dedicato alla città di Reggio Emilia, “Luoghi Comuni”, cogliendo il rapporto tra il luogo e il fruitore all’interno degli spazi pubblici.

Nel 2003 si confronta con il racconto di tipo fantastico, unendo tecniche fotografiche tradizionali alla fotografia digitale per realizzare il volume “Canossa” dedicato alla storia della Contessa Matilde di Canossa.

Nel 2005 ottiene la qualifica professionale italiana nella fotografia di matrimonio (QIP) e nel 2007 quella per la categoria illustrative, conferitagli dal FIOF (Fondo Internazionale Orvieto Fotografia) importante associazione italiana della fotografia professionale, di cui è responsabile mostre e cultura dal 2003 al 2006.

Nel 2004, è invitato a leggere i portfolio nell’ambito di “Portfolio in piazza” a Savignano sul Rubicone.

Nel 2006 realizza una mostra fotografica per l’Azienda ospedaliera Santa Maria Nuova sull’allattamento al seno, divenuta poi un calendario intitolato “un mondo di latte”.

Nel 2011, con una chiara visione d’autore, realizza le fotografie per il volume “Il patrimonio architettonico e ambientale nei paesaggi della bonifica” da cui la Bonifica dell’Emilia Centrale produce anche una mostra itinerante sulle acque presenti nel territorio reggiano.

Sempre nel 2011 per la manifestazione “Fotografia Europea” organizza e fotografa 1000 persone vestite in modo da creare, in un’immagine finale, il tricolore italiano.

Nel 2011 la più importante rivista fotografica cinese “Photo Word” dedica alcune pagine al suo lavoro e l’anno successivo espone presso la Xinhua Gallery di Pechino un suo reportage.

Nel 2015 pubblica per “Gente di fotografia” il libro “Grand Tour” dedicato al paesaggio italiano, interpretando lo stereotipo iconografico del “bel paese” con immagini fotografiche neopittorialiste.

Sue immagini e portfolio sono stati pubblicati sulle maggiori riviste di fotografia, ha esposto in mostre collettive e personali in Italia e all’estero.

Orario apertura

Lunedì

8,30-18,00

Martedì

8,30-18,00

Mercoledì

8,30-18,00

Giovedì

8,30-18,00

Venerdì

8,30-18,00

Sabato

Chiuso

Domenica

Chiuso

La mostra si inaugura domenica 16 aprile alle 18,00

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

TECNOPOLO | REGGIANE PARCO INNOVAZIONE PIAZZALE EUROPA,1 REGGIO EMILIA

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