Independence on my skin di Erik Messori è un progetto fotografico che ritrae l’identità degli irredentisti irlandesi attraverso i loro tatuaggi, che raccontano la lotta armata per l’indipendenza e per il riconoscimento della loro identità nazionale rispetto alla Gran Bretagna. Di tatuaggio in tatuaggio risulta un racconto delle aspirazioni indipendentiste legate a un’identità nazionale negata da secoli, che restano vive e indelebili nonostante il processo di pacificazione che ha visto la cessazione della lotta armata a favore dell’apertura di un dialogo politico.
Erik Messori, cofondatore del collettivo CAPTA, è specializzato in fotogiornalismo e reportage anche e soprattutto internazionali. Negli ultimi quindici anni si è occupato di conflitti armati, crisi umanitarie e ambientali, disuguaglianze sociali e di storie approfondite e incentrate su temi specifici in Europa, Asia e Africa. La sua crescita professionale ha incluso la partecipazione, significativa, ai seminari di fotografia di Gianni Berengo Gardin a Milano. Lavora con i principali media internazionali, come «Stern Magazine», «National Geographic Italia», «Newsweek», «Al Jazeera», «OBS Magazine», «The Guardian», «Herald Sun», «Daily Telegraph», «Der Spiegel», «CNN», «Wired Magazine Italia», «SDZ», «Days Japan», «Vision Magazine», «Corriere della Sera», «La Stampa», «South China Morning Post», «Sydney Morning Herald», «Melbourne Age», «New Zealand Herald», «The Australian». Una parte del suo progetto su Chernobyl è stata pubblicata nel volume Connections across a Human Planet (Photojournale, 2009) e una sua fotografia delle miniere di carbone è stata pubblicata nel libro Bonded Labor (Columbia University Press, 2012). Ha ricevuto numerosi premi internazionali, tra cui il primo premio al POY (2016).
Curatore della mostra: Andrea Casoli
Promotore: Corsiero Editore