Marmirolo: un’Oasi da salvare
A proposito di appartenenza e solidarietà, di fragilità e inquietudine noi vorremmo dar voce a chi non ne ha: le popolazioni non umane costituite da animali, piante, paesaggi, il tutto definito in poche parole natura.
Natura che noi “umani” da tempo non rispettiamo più, ma distruggiamo velocemente senza porgerLe alcuna attenzione particolare.
A seguito dell’attività estrattiva di argilla, a Marmirolo un invaso creato dall’uomo si è riempito grazie alle acque piovane ed ha acquisito una conformazione sempre più naturale. Nel 2011 è stata istituita l’Oasi Naturalistica, gestita per lunghi anni dal WWF, che con i suoi 11 ettari rappresenta un habitat naturale umido di pianura. L’intera zona attualmente è una ZSC cioè “Zona Speciale di Conservazione” ed è compresa in Rete Natura 2000 in quanto rispetta i criteri della Direttiva Uccelli e quelli della Direttiva Habitat. Il sito presenta due tipologie ambientali: un ambiente acquatico e un’ampia fascia boscata che ospitano numerose specie animali e vegetali.
Abbiamo cercato in questi anni di osservare con occhio attento l’Oasi di Marmirolo e purtroppo abbiamo constatato anche qui l’effetto del cambiamento climatico: esempio indiscutibile è la grande siccità verificatasi lo scorso anno che ha prosciugato completamente la zona lacustre delle acque basse determinando una sensibile variazione di presenza di specie animali e vegetali.
In generale dalla fondazione dell’Oasi ad oggi si è notato un incremento di specie come l’Airone guardabuoi, l’Airone bianco maggiore, l’Oca egiziana e il Cavaliere d’Italia (questi ultimi addirittura nidificanti) che ora frequentano stabilmente la zona assieme a Piro piro e Beccaccini. Altri, come il Tuffetto e la Sterna, allora di passo migratorio, oggi sono nidificanti.
Osservare le nostre foto è un’esortazione per tutti a riflettere per salvare l’Oasi di Marmirolo
Autori: Domenico Acquotti, Caterina Ambrogi, Claudio Ambrogi e Elisabetta Pinzello