In questa raccolta di scatti l’autrice ci parla di sogni ed allo stesso tempo di realtà. Le immagini catturano spaccati di vita quotidiana, una riflessione su un altrove che si manifesta nella quotidianità diventando topos anche dove l’antropizzazione ha finito di svolgere il suo compito lasciando spazio all’incuria. Una ricerca di casa, di spazio personale, di memoria dei luoghi. Un pellegrinaggio europeo alla ricerca di risposte e alla scoperta di nuove domande. Un’identità che sembra tanto vicina da essere poi sempre “altrove”.
Un “altrove” che non si contrappone ad un “hic et nunc” connotato geograficamente ma travalica i confini diventando puro spazio, linee, storie.