Identità oscure, ombre che possiamo scorgere solo attraverso il contrasto con il suo contrario, la luce.
Identità indefinite, una moltitudine di esseri umani: vite intere ci passano accanto e non ce ne accorgiamo; vediamo tutti i giorni persone di cui non sappiamo niente e spesso non ci fermiamo nemmeno ad osservarle. Dimenticandoci della semplicità del nostro animo.
Identità incerte, che si sdoppiano tra reale e virtuale, che costruiscono un alter ego fittizio digitale, con cui farsi conoscere al mondo e imporre la propria presenza.
Identità filtrate, che riusciamo ad osservare solo grazie ad uno schermo, che ignoriamo nel reale ma che seguiamo nel virtuale.
Identità in cerca di sé stesse, anime disperse che non riescono a ritrovarsi.
Identità accomunate da problemi esistenziali. Se qualcuno ti chiede chi sei, non lo sai.
Identità fragili, che descrivono la confusione e la fragilità dell’animo umano, ma che tengono viva la speranza nei momenti bui.
Identità frammentate, composte dal carbonio delle stelle del Big Bang, che senza esserne coscienti portano l’intero universo
nel loro esser.