Concept
In un mondo connesso, confini definiti dai rimbalzi delle notizie da uno schermo all’altro, ogni evento si intreccia a mille altri, creando reti impalpabili che si sovrappongono agli stradari e alle cartine geografiche.
Aggiornato in tempo reale, il palinsesto senza fine di avvenimenti accresce l’ansia del doversi tenere costantemente informati. Eppure gli stessi eventi reali, con le loro infinite sfaccettature, partoriscono complotti e cospirazioni e teorie deformi, seppur melliflue, e nemmeno l’assiduo fagocitare notizie e articoli di giornali sembra riuscire a disperdere la nebbia asfissiante della disinformazione.
Statistiche, dati, citazioni, in questi ultimi incessanti anni sono stati estrapolati dal loro reale contesto e ricuciti malamente all’interno di una narrativa a loro estranea, piegati e deformati per puntellare teorie con fondamenta esili, fessurate.
Fuori contesto, come i dati incerti di un’Europa inquieta, sono gli oggetti del quotidiano che compaiono inaspettati, sbeccature nei fianchi lisci della realtà, assumendo significati nuovi e spaesanti.
Biografia
Nasco a Modena due anni prima del millennium bug, sotto il nome di una bisnonna che non incontrerò mai – Bianca, un nome corto, pulito, dice mia madre, così i bambini non te lo storpiano – e sotto il segno dei pesci, con tutta la carica creativo-caotica che il segno si porta dietro.
Imparo a fotografare come si impara prima a parlare, e poi a scrivere, spiando una madre che girava il mondo con la Canon e un padre che dedicava le sue serate alla catalogazione di dipinti classici. Imparo a fotografare per crearmi un posto nel mondo, esprimere una visione personale della bellezza quotidiana che si perde sotto la definizione stanca di “trivialità”.
Oggi fotografo perché mi verrebbe innaturale non farlo, per ricordarmi che c’è sempre qualcosa che vale la pena di essere visto.