L’immagine, come la parola, ha la capacità di rompere il silenzio e spesso cambiare l’anima
Se decidiamo di sostare nel punto di scambio, nel plurale che ci abita, il nostro modo di guardare le cose ineluttabilmente muta
Quando siamo attraversat* dal desiderio di nominare nel modo più rispettoso possibile una persona, un episodio a lei riferito, un aspetto della sua vita, noi stiamo contribuendo a creare la realtà e permettiamo a questa persona di esistere, di essere riconosciuta
Lo sguardo che l’altro ha su di noi, il suo modo di vederci e giudicarci, inevitabilmente ha un peso sul nostro comportamento e sulla percezione che abbiamo e diamo di noi stessi, perché l’identità è dinamica e si ridefinisce costantemente nella relazione con l’altro
Questo progetto fotografico parte da una ricerca della “luce vera che rappresenta”, non falsata da ombre di pregiudizi, una moltitudine di bellissime sfaccettature che chiedono di essere guardate nel modo giusto, comprese e fatte dono per tutti e tutte
Questo percorso intenso è stato pensato, costruito, attraversato, da tutte le persone che vi hanno partecipato
Gli incontri, l’ascolto, l’attenzione all’altr* è sfociato in sguardi e ritratti di una potente normalità e purezza, lavorati in sottrazione, perché emergesse la sostanza pura dei singol* e delle coppie
La vicinanza, le risate, la complicità, il senso di appartenenza, la volontà di essere, hanno dato senso al racconto di ognun* con le bellissime fotografie realizzate da Bruno Cattani
La collaborazione tra l’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia, promotrice del progetto insieme al Comitato Unico di Garanzia – CUG aziendale, il Tavolo Interistituzionale per il contrasto all’omotransnegatività e per l’inclusione delle persone LGBTQ+ del Comune di Reggio Emilia e la Fondazione ARCA ha reso possibile realizzare questa mostra fotografica che attraversa luoghi diversi, mondi diversi e porta alla luce una splendida normalità
Inaugurazione Sabato 29 aprile dalle ore 11,00