Le linee di confine tracciano il profilo di stati e continenti che nel tempo, proprio come un qualsiasi profilo umano, mutano sulla spinta dei venti sociali che ne cancellano alcune e altre ne tracciano.
Oggi più che mai una serie di punti in Occidente delimita un’area chiamata “Europa” che racchiude stati diversi negli usi e nelle relazioni.
L’Europa però non è solo una linea ma tutto ciò che essa racchiude e l’unico modo per definirla veramente è scoprire chi vive in questi confini.
Per questo motivo abbiamo deciso di intraprendere un viaggio fotografico alla scoperta di noi stessi.
Il risultato di questo percorso comune è che… siamo noi l’Europa! Coi nostri sogni, le nostre delusioni, le nostre speranze e paure. Il confine quindi non è una linea ma una superficie costituita da dei punti che inevitabilmente siamo noi. Noi che la viviamo.
È con questa consapevolezza che finalmente la fotografia diventa veramente utile per scoprire e dare forma a ciò che abbiamo nell’inconscio. Quindi non è più un banale mezzo di rappresentazione del “reale” ma un modo per indagare ciò che siamo.
In questa esposizione, ognuno ha cercato di mettere a nudo se stesso regalando all’osservatore la possibilità di riconoscersi…Rriconoscersi è alla base dell’empatia che è l’unico collante tra quei punti che, nell’indifferenza, rimangono solo dei punti.
Amiamoci, comprendiamoci, perdoniamoci per diventare migliori, per avere un’Europa migliore.
Un’esposizione a cura di Davide Bartolai all’interno del laboratorio di fotografia “PhotoLab 5“, promossa da SD Factory – Laboratorio creativo