Màscara, fotografie di Francesco Bellina a cura di Rosa Cascone
Màscara è una parola del dialetto siciliano che deriva dall’italiano “maschera” e che probabilmente a sua volta deriva dall’arabo “maschara”, ossia buffonata, burla. Questo termine viene anche da Mascha, appellativo utilizzato per “strega” nella cultura dell’est.
Sinossi:
Una mattina S. si sveglia e non trova più la sua maschera. Perso e incredulo allo stesso tempo, vaga per la Sicilia cercando la sua maschera senza sosta. Per la strada S. incontrerà diversi personaggi che proveranno a dargli una nuova maschera, proponendo ogni volta, una nuova identità, più furba o più dolce, rozza o elegante, giovane o vecchia. Alla fine del suo vagare incessante, S. si riconoscerà.
La mostra del fotoreporter Francesco Bellina sono le mille facce della Sicilia, terra dall’identità mutevole e di difficile definizione. Tante civiltà l’hanno governata con le loro forza e la loro cultura: punica, greca, romana, bizantina, araba, normanna, sveva, francese, spagnola e poi italiana. Essa è abbondante e strabocca d’identità, ne ha troppe e la diversità regna sovrana. Come conciliare, dunque, questa identità eccessiva con l’appartenenza ad una terra o ad una cultura? Il segreto sta nell’apertura. Isola centrale, assorbe e restituisce, privilegiando, in un modo del tutto attuale di esempio, una massa di società e non una società di massa.